Chirurgia Orale

L’Odontoiatra e il Chirurgo collaborano:

  • nella prevenzione: insieme sono in grado di intercettare tutte le malattie del cavo orale, anche gravi come le neoplasie, sia di origine dentale sia di origine non dentale;
  • nell’implantologia: l’Odontoiatra, come responsabile dell’insieme della prestazione, può avvalersi del Chirurgo per eseguire l’intervento utile ad inserire gli impianti dentari nelle ossa mascellari;
  • nella Chirurgia pre-protesica e pre-implantare: se l’osso dei mascellari è scarso il Chirurgo può ricostruirlo, in altezza e spessore, per rendere possibile l’inserimento di impianti dentari a cui connettere le protesi.

All’interno di questo settore troviamo:

Chirurgia Orale:

Nota anche come odontostomatologia, dal greco antico odontos (dente) e stoma (bocca), è la specializzazione medica che si occupa di tutte quelle problematiche odontoiatriche per cui si rende necessario un intervento di tipo chirurgico, e include anche l’Implantologia e la Parodontologia.

Gli interventi nel campo della chirurgia orale comprendono le estrazioni dentali, anche quelle più complesse come ad esempio l’8° in inclusione totale, l’implantologia avanzata, gli innesti ossei e le cisti odontogene (mandibolare e mascellari), la parodontologia e per finire i tumori del cavo orale.

Chirurgia preprotesica e preimplantare:

La chirurgia preprotesica è quella branca della chirurgia oro-maxillo-facciale che affronta le problematiche relative alle atrofie, più o meno gravi, del mascellare superiore e/o della mandibola. In pazienti affetti da questa patologia, è spesso impossibile l’applicazione di una qualsiasi  protesi dentaria, fissa o rimovibile, proprio per la scarsa quantità di osso.

Le tecniche di chirurgia preprotesica  permettono la ricostruzione delle ossa mascellari, sia in senso verticale che trasversale, cioè in altezza e spessore.

Le tecniche chirurgiche maggiormente utilizzate sono :

  • innesti ossei liberi:
    il materiale che a tutt’oggi offre le maggiori garanzie per questo tipo di ricostruzione è l’osso autologo (cioè del paziente stesso); può essere prelevato, in modesta quantità, dal cavo orale (regione del mento o dell’angolo della mandibola), oppure, in caso di quantità maggiori, dalla cresta iliaca o dalla teca cranica; la scelta del tipo di osso da utilizzare dipende dall’entità e dalla sede  del difetto da riparare; una alternativa al prelievo di osso autologo dal paziente può essere costituita, in casi selezionati, dall’utilizzo di osso di origine animale,  di origine umana (osso di banca), o di origine sintetica;
  • una tecnica particolare per la ricostruzione del mascellare superiore è costituita dal rialzo del pavimento del seno mascellare;
  • nelle gravi atrofie del mascellare superiore, oltre agli innesti, si può ricorrere ad interventi più complessi (osteotomie);
  • nelle atrofie estreme della mandibola e/o del mascellare superiore, in casi estremamente selezionati, possono essere utilizzati i trapianti ossei microvascolari;

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